Arredare spazi con flessibilità significa pensare in maniera flessibile

Foto: Fusillo

Flessibilità potrebbe essere la parola d’ordine di questo secolo: è necessaria sul lavoro, è indispensabile per affrontare i cambiamenti che il dinamismo di questo tempo impone ed è un valore aggiunto anche quando si parla di arredamento.
Si perché sono sempre di più le persone che scelgono di vivere in grandi città e che spesso si trovano a dover rendere accoglienti case di pochi metri quadrati. Di cosa vi parliamo quindi oggi? Vi spieghiamo come arredare spazi con flessibilità e come trasformare una situazione di apparente svantaggio  in una grande possibilità.

Arredare spazi con flessibilità si può: case trasformabili dal mondo del web

Le case trasformabili ti dimostrano che arredare con flessibilità è possibile

Foto: Maria Laura Berlinguer

Come dicevamo, arredare spazi con flessibilità non solo è possibile ma rappresenta per gli esperti del settore una sfida molto stimolante.
Lo dimostrano alcune case trasformabili scovate nel mondo del web: belle, intelligenti e bilanciate, dimostrano che si può pensare in grande anche uno spazio molto piccolo. La cosa fondamentale è non frenare la fantasia e sfruttare tutto il potenziale che gli ambienti offrono.
Così 25 mq ospitano camera da letto, soggiorno e cucina; un  l’armadio nasconde al suo interno un letto; la libreria è, come un un’ antica favola, il passaggio nascosto verso un’altra dimensione.
Il trucco è guardare le cose da una prospettiva diversa e ogni elemento si trasforma all’occorrenza!

Con i mobili salvaspazio il design strizza l’occhio alla flessibilità

Arredare spazi con flessibilità significa scegliere mobili salvaspazio

Foto: Keweb

Gli specialisti di architettura e design rispondono alla sfida dei piccoli spazi progettando ambienti trasformabili. Cosa facciamo, invece, se vogliamo progettare in autonomia uno spazio molto piccolo affinché sia bello e funzionale? Ricorriamo ai mobili salvaspazio.
Si tratta di arredo multifunzione che racchiude, in un volume ridotto, più elementi; di esempi ce ne sono molti, a noi piace molto fusillo, che vedete in copertina.
Si tratta di una libreria in legno artigianale,composta di elementi componibili.
Tutti i suoi moduli sono progettati per ruotare attorno ad un asse centrale che fornisce il supporto per i libri. La parte inferiore può essere utilizzato come dispositivo pensile. Più mensole possono essere combinate all’infinito per personalizzare lo spazio.

Le case fantasiose: quando flessibilità rima con creatività

Arredare spazi con flessibilità e creatività

Foto: Westwing

Chi ha a disposizione una casa piccola deve, sicuramente, arredare gli spazi con flessibilità; tuttavia la metratura ridotta non rappresenta l’unica circostanza in cui si è costretti a tirar fuori l’ingegno.
Non sempre si ha la possibilità di personalizzare con arredi nuovi; è proprio lì – quando abbiamo a disposizione solo oggetti di recupero – che la creatività entra in campo dando vita a soluzioni bellissime.
Le case creative – quelle piene di storie e personalità – si basano su una concezione flessibile degli spazi.
Ogni oggetto può assumere diverse funzioni e, solitamente, quando si sceglie di riservargli una destinazione d’uso completamente differente da quella tradizionale, questo acquista il suo valore estetico più grande.
La casa di Stefano e Riccardo,in arte Gnam Box,riassume bene quello di cui stiamo parlando: i due blogger hanno saputo valorizzare gli elementi già presenti nel loro appartamento con grande maestrìa.
Il risultato è un look quasi occasionale e decisamente rilassato che fonda tutto sulla creatività e la flessibilità degli arredi.

La flessibilità sta bene in studio: arredamenti smart per spazi di lavoro trasformabili

Arredare con flessibilità lo studio

Foto: Biancorosso Design

Se avete una casa piccola dovreste arredarla con flessibilità, lo stesso discorso vale per un’abitazione un po’ improvvisata in cui è necessario valorizzare ogni elemento di recupero.
La flessibilità, però, sta bene anche in un ambiente come lo studio.
Molto spesso questo spazio viene allestito nella famosa “camera in più” che, altrettanto spesso, è l’unica stanza extra della casa. Qui, probabilmente, dormiranno i nostri amici e la zia venuta da lontano.
Come far convivere e soddisfare le due necessità? Arredando questo ambiente in maniera flessibile.
È quello che abbiamo fatto noi di Biancorosso con lo studio di Kia e Riccardo.
Rispettando l’anima dell’intero appartamento (qui un tour il soggiorno), abbiamo dato vita a uno smart working versatile e dal carattere forte, ottenuto con il color ottanio e i dettagli in ottone.
Uno spazio di lavoro a cui basterà una tenda per trasformarsi in confortevole camera degli ospiti.
Very flexible!

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