Dopo essersi fatta tanto attendere, l’estate è scoppiata in tutto il suo calore e colore.
Le giornate sono finalmente più lunghe ed aumenta il desiderio di passare più tempo all’aperto per godere della luce e del fresco serale.
Cosa fa un maniaco di interior design in questa stagione? Si diverte ad organizzare e decorare l’outdoor.
Qualche consiglio su come arredare il giardino o il terrazzo ve lo avevamo già dato in primavera, per non farvi arrivare impreparati alla bella stagione.
Oggi invece, a caldo inoltrato, ci concediamo un focus sugli arredi per esterno perché abbiamo preparato per voi una piccola guida alle sedute cult che non possono assolutamente mancare negli esterni di un design addicted.
Al fresco con charme: la sedia da regista
Tra i grandi classici degli arredi per esterno c’è la sedia da regista.
La sua storia arriva da molto lontano e si perde nel tempo; notissima invece è la sua interpretazione più sofisticata realizzata da Michele De Lucchi e Cassina: l’elegante sedia da regista 298 (UniCredit Pavilion Project). Una seduta polifunzionale concepita con materiali naturali e tecniche di costruzione innovative.
Qual i sono i suoi punti di forza? Sicuramente il fatto di essere pieghevole e di occupare poco spazio da chiusa: un complemento d’arredo che, in caso di ospiti, si rivela molto utile.
Un grande classico, non si discute, e proprio per questo sono disponibili in tante tipologie, con braccioli o senza, con il telaio in legno o in alluminio, la seduta in tessuto con imbottitura o senza.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
La nostra preferita, però, ha le righe, è marinara ed urla “andiamo in riva al mare!”
Tra i classici degli arredi per esterno c’è la sedia Tripolina
Non è né una sdraio né una sedia e, comunque, non ha nulla da temere in quanto a iconicità alla sedia da regista.
Anche in questo caso siamo di fronte al design che ha fatto storia; questa volta però le origini sono ben individuabili: la sedia Tripolina è stata introdotta per la prima volta al pubblico alla Fiera Internazionale di St. Louis nel 1904 da Joseph B. Fenby, che ne brevettò il disegno nel 1877.
La sedia ha ispirato un numero indeterminato di altre sedie pieghevoli,come la sedia Kenia di Vico Magistretti. (Fonte Wikipedia).
Pare sia stata utilizzata per la prima volta dalle truppe inglesi nelle campagne di guerra del XIX secolo ma secondo noi anche in riva al mare,o tra gli arredi per esterno ci sta benissimo! Voi che dite?
Se vi abbiamo convinto, Sklum ne propone una versione etno.chic davvero trendy!
Brio e leggerezza per Acapulco
Sarà per le tonalità accese in cui di solito è realizzata, o forse per il gioco di fili che fa tanto bar anni ’80, fatto sta che la sedia Acapulco è un po’ emblema dell’estate.
Quello che ci piace tanto di lei: la linea: geometrica eppure incredibilmente accogliente con quel suo concavo; la versatilità: sebbene rientri a pieno titolo tra gli arredi per esterno, negli ultimi anni è stata usata molto anche indoor per dare una nota fresca e briosa all’arredamento; il prezzo: anche se si tratta di un classico del design (apparsa negli anni ’50 da padre sconosciuto), ne esistono ottime versioni di qualità come questa di Kave Home, acquistabile ad un prezzo ragionevolissimo.
Grandi classici rivisitati e la sedia Panton finisce tra gli arredi per esterno
Ci sono arredi che nascono con una funzionalità e sono così perfetti che non potrebbero fare altro e ci sono arredi flessibili, che si adattano e sembrano cambiare forma a seconda della destinazione d’uso.
È il caso delle sedie d’ispirazione Panton, belle e iconiche – ma viste e straviste – spostate all’aria aperta acquisiscono un sapore speciale e inedito.
Unico è il contrasto tra questa seduta storica, qui prestata agli arredi per esterno, e la tovaglia di tela, raw e chic, che lascia intravedere il tavolo di assi.
A completare l’armoniosa contaminazione di stili, un apparecchiatura povera, fiori appena colti e il mega chandelier del pergolato.
Un’idea da rubare al volo!
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